Solfati, SLES e SLS: gli schiumogeni in shampoo e bagnoschiuma

Solfati, Sles e SLS sono ingredienti molto discussi in ambito cosmetico, soprattutto negli ultimi tempi. I consumatori sono diventati sempre più informati circa ciò che portano a casa per la propria salute e, proprio per questo, alcuni ingredienti e prodotti finiscono al centro dell’attenzione del dibattito pubblico circa la loro eventuale o provata pericolosità.
È proprio questo il caso di Solfati, SLES e SLS, tensioattivi che, come vedremo, sono largamente impiegati in cosmetica ma che, probabilmente, non sono i migliori da prediligere per avere una pelle sana e radiosa. In parte ne abbiamo già parlato nel nostro articolo dedicato ai 10 ingredienti da evitare nei cosmetici, un decalogo che ti aiuta a capire la nomenclatura nell’INCI di tutte quelle sostanze che possono causare patologie alla pelle ma anche danni ambientali.
Perché imparare a leggere l’INCI?
Banalmente la lettura dell’INCI ci informa su cosa è contenuto all’interno dei cosmetici che utilizziamo o che siamo in procinto di acquistare. Il punto è che le sigle e i termini che troviamo indicati nell’etichetta dei cosmetici sono piuttosto complessi e, quindi, un consumatore medio potrebbe trovarsi dinanzi ad una certa indecisione in fase di acquisto.
Non preoccuparti di questo perché, dopotutto, solo chi ha competenze in chimica e cosmetologia è in gradi di comprendere il significato di termini come Solfati, SLES ed SLS. Ecco perché ti suggeriamo di imparare a leggere l’etichetta dei cosmetici affidandoti a guide come la nostra, pensate proprio per chi, come te, vuole diventare più consapevole di ciò che applica quotidianamente sulla pelle.
Nell’approfondimento di oggi ci concentreremo su Solfati, SLES ed SLS, dei tensioattivi dai quali dovrebbero tenersi alla larga tutti coloro che soffrono di pruriti cutanei, forfora e perdita di capelli. Vediamo il perché.
Cosa sono i solfati tensioattivi schiumogeni?
Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono sostanze tensioattive, ovvero deputate a sciogliere lo sporco grasso per facilitarne l’eliminazione grazie al risciacquo. Banalmente sono gli ingredienti che danno origine alla schiuma e che concretizzano l’azione pulente del cosmetico. Pertanto sono largamente impiegati in shampoo, sapone e bagnoschiuma.
Sono ingredienti estremamente economici che possono essere anche di origine vegetale ma che, in molti casi, sono ottenuti direttamente dalla raffinazione del petrolio. Di norma derivano da olio di palma o di colza per poi essere sottoposti a processi chimici di raffinazione che li prepara all’emulsione con la miscela cosmetica. In particolare il Sodium Laureth Sulfate, SLES, come indicato dal suffisso -eth, è un prodotto a cui vengono aggiunte molecole di ossido di etilene, un derivato del petrolio.
Differenze tra SLS e SLES
Queste sigle sono spesso riportate tra i primi ingredienti di bagnoschiuma, dentifricio, balsamo, shampoo e detergenti intimi. Mentre l’SLS è un tensioattivo sgrassante, molto aggressivo per la naturale barriera idrolipidica della pelle, lo SLES è un derivato del petrolio la cui capacità sgrassante può rivelarsi irritante per la pelle, soprattutto per quella più delicata.
Solfati, SLS e SLES sono pericolosi?
Per rispondere a questa domanda dovremmo citare le migliaia di ricerche condotte ogni giorno dai più prestigiosi istituti di ricerca tra cui l’American Cancer Society, l’organizzazione Mondiale della Sanità, il Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro e l’Unione Europea in persona.
Le revisioni scientifiche prevalenti degli ultimi anni individuano un’azione irritante di questi ingredienti ma garantiscono la sicurezza per la salute dei consumatori. Questi studi, tuttavia, sono passibili di modifiche dal momento che in tantissimi sollevano, tutt’oggi, dubbi e preoccupazioni sugli effetti a lungo termine.
Ciò che possiamo dirti è che sono sconsigliati a chi soffre di pelle secca, disidratata e sensibile e che non sono adatti per l’uso quotidiano. Difatti l’epidermide non necessità di lavaggi aggressivi ogni giorno perché questi aggrediscono lo strato protettivo esterno esponendo la cute a qualsiasi agente esterno.
Solfati, SLES ed SLS, quindi, rendono basico il PH della pelle, sciolgono il sottile strato di “grasso” della cute e il corpo impiega fino a 12 ore per ripristinare una condizione di normalità.
Pertanto chi usa detergenti che contengono SLS e SLES potrebbe soffrire di disidratazione con le conseguenze che questa comporta: capelli grassi, forfora, prurito, pelle tirata e dolorante, screpolature e invecchiamento precoce.
Betaine e tensioattivi delicati
Molte aziende cercano di rendere meno aggressivi i prodotti cosmetici formulati con questi solfati aggiungendo dei tensioattivi più delicati che provengono da olio di cocco o da barbabietola da zucchero. Queste sostanze sono note come betaine e le trovi indicate con i nomi di Cocamidopropyl Betaine o Coco-Betaine.
Possiamo considerarle delle sostanze che bilanciano l’azione irritante di Solfati, SLES ed SLS e che, quindi, si posizionano nell’INCI immediatamente vicino ad essi. In altri prodotti potresti trovare indicata la presenza di tensioattivi non ionici, come Coco-glucoside e altri grassi vegetali, decisamente meno irritanti dei solfati SLES ed SLS.
Quindi possiamo o non possiamo utilizzare cosmetici a base di solfati?
Il nostro consiglio è quello di rivolgere la tua attenzione ai cosmetici al 100% sicuri, ovvero privi del minimo dubbio circa la pericolosità di anche un solo ingrediente. Per facilitarti le cose qui abbiamo spiegato il nostro punto di vista sul perché è meglio scegliere cosmetici con ingredienti naturali. Cogliamo qui l’occasione per darti tre buoni motivi per fare a meno di solfati e tensioattivi, prediligendo formulazioni innocue, benefiche e naturali.
I cosmetici privi di SLS e SLES rendono cute e capelli più tonici, soprattutto su soggetti che hanno problemi di fragilità, delicatezza e secchezza. Questo avviene perché l’assenza dell’azione sgrassante aggressiva evita ulteriori stress su cuti già messe alla prova da una condizione di disagio.
I cosmetici senza solfati fanno meno schiuma ma non per questo non sono lavanti o igienizzanti. Al contrario questi prodotti non agiscono sulla barriera lipidica sulla pelle e, quindi, rimuovono solo lo sporco. In questo modo la cute produce quantità normali di sebo e il PH rimane alterato apparendo più sana e colorita.
Quindi possiamo dire che SLES ed SLS siano sostanze da evitare in linea generale, con una particolare attenzione verso cuti delicate, sensibili, irritate o affette da dermatiti.